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La matita perpetua e la mela: il piccolo Davide vicentino che sfida il gigante Apple

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Jun 18, 2025 15 Minutes Read

La matita perpetua e la mela: il piccolo Davide vicentino che sfida il gigante Apple Cover

C’è stato un momento in cui, fra mille impegni, ho sentito una notizia al TG che mi ha fatto sgranare gli occhi: una piccola azienda vicentina ha deciso di sfidare Apple in tribunale. Mi ha colpito più del solito tormentone sulle tecnologie: qui c’era di mezzo una matita che scrive per 1000 chilometri e un modo di intendere il design non solo come estetica, ma come etica. Ecco la storia di Perpetua e di quella battaglia italiana che profuma di grafite e coraggio.

Dietro una matita, un mondo: la nascita di Perpetua

Quando si parla di Perpetua la matita, non si racconta solo la storia di un oggetto, ma di un’idea che nasce dal cuore del design made in Italy e dalla volontà di dare nuova vita a ciò che, per molti, sarebbe solo scarto. Tutto comincia nel 1994, a Vicenza, quando Susanna Martucci fonda Alisea con un obiettivo chiaro: trasformare materiali destinati alla discarica in prodotti innovativi, sostenibili e belli da vedere e usare.

Il percorso di Alisea si intreccia subito con la sostenibilità design. L’azienda, infatti, si distingue per la scelta di puntare su materiali riciclati innovativi. Da questa filosofia nasce zantech, una polvere di grafite recuperata dagli scarti industriali, che viene potenziata e trasformata in un materiale conduttivo unico nel suo genere. È proprio grazie a zantech che Perpetua la matita può scrivere per oltre 1000 km senza mai essere temperata, resistere agli urti, non sporcare le mani e persino interagire con gli schermi touch. Una rivoluzione silenziosa, ma concreta, che porta la matita italiana a distinguersi nel panorama internazionale.

Ma Perpetua non è solo tecnologia e innovazione. È anche inclusione sociale. La logistica, il confezionamento e la gestione del magazzino sono affidati ai ragazzi e ai volontari della cooperativa sociale Agape - Fraglia di Vicenza. Qui, persone con disabilità trovano un’opportunità di lavoro reale, diventando parte integrante di una filiera produttiva che non lascia indietro nessuno. È un modello che unisce etica e impresa, e che ha portato Alisea a ottenere la certificazione B-corp e numerosi riconoscimenti di settore.

Il valore di Perpetua la matita si riflette anche nei traguardi raggiunti: nel 2025, il prodotto è stato scelto come matita ufficiale del Giubileo, un riconoscimento che premia non solo la qualità del design, ma anche l’impegno verso la sostenibilità e l’innovazione sociale. Un risultato che, come sottolinea la stessa Martucci, è il frutto di trent’anni di lavoro, coerenza e responsabilità verso l’ambiente e le persone.

Perpetua non è solo una matita. Rappresenta un percorso professionale e umano di 30 anni. – Susanna Martucci

In un mercato globale dove spesso i piccoli vengono schiacciati dai giganti, Perpetua la matita si impone come simbolo di resistenza e creatività italiana. Un oggetto che racconta una storia fatta di materiali riciclati innovativi, di design made in Italy e di una sostenibilità design che va oltre la moda per diventare scelta di vita e di impresa. E mentre la battaglia legale con Apple prosegue, la matita vicentina continua a scrivere la sua storia, un tratto dopo l’altro, senza mai perdere la sua unicità.


Quando il gigante bussa alla porta: Apple e la questione del design

Nel 2018, il lancio della Apple Pencil 2nd Generation ha acceso una miccia che nessuno, forse, si aspettava. Da Vicenza, la piccola Alisea ha visto in quel prodotto qualcosa di troppo familiare. “Hanno copiato la nostra matita”, hanno dichiarato senza mezzi termini. La battaglia Apple vs Alisea era appena cominciata, e il terreno di scontro era uno dei più delicati e attuali: la proprietà intellettuale nel design.

Per chi non conoscesse la storia, Perpetua non è una semplice matita. È un oggetto nato dall’innovazione italiana, realizzato interamente in Italia con un materiale chiamato zantech, ricavato dalla polvere di grafite destinata allo smaltimento. Una matita che scrive per oltre 1000 km, non si tempera, non sporca le mani e può persino interagire con i touchscreen. Un simbolo di creatività e sostenibilità, che ha portato Alisea a ricevere riconoscimenti e a diventare B-corp.

Quando Apple ha presentato la sua nuova Apple Pencil, Alisea ha deciso di non restare in silenzio. Ha commissionato un’analisi tecnica per confrontare i due prodotti. Il risultato? Secondo gli esperti incaricati, il design della Apple Pencil 2 era “fortemente simile” a quello di Perpetua, tanto da poter creare confusione tra i consumatori. Un’accusa pesante, che ha spinto la piccola azienda vicentina a intraprendere la via legale contro il colosso di Cupertino.

Il contenzioso è iniziato ufficialmente nel dicembre 2022. Dopo un primo grado di giudizio che non ha dato ragione ad Alisea, la battaglia legale Apple continua: la CEO Susanna Martucci ha scelto di andare avanti, ricorrendo in appello. La prima udienza è fissata per il 17 luglio 2025. “Il nostro lavoro va tutelato”, ha dichiarato Martucci, sottolineando come la questione vada oltre il singolo prodotto e riguardi la difesa del patrimonio creativo del Made in Italy.

Il nostro scopo è di veder tutelato e riconosciuto il nostro lavoro. Ma, in un senso più ampio e profondo, si tratta di fare quanto in nostro potere per tutelare l’intero patrimonio del Made in Italy. Proseguiremo questa battaglia giudiziaria, pur con tutte le difficoltà del caso, guidati dal senso di giustizia e nel voler arrivare fino in fondo con la massima determinazione per vedere stabilita la verità. Perché Perpetua non è solo una matita. Rappresenta per noi la coerenza verso un percorso professionale e umano di 30 anni, fatto di responsabilità verso l’ambiente e le persone.
– Susanna Martucci

La vicenda ha subito attirato l’attenzione della comunità imprenditoriale locale e nazionale. Molti vedono in questa sfida un nuovo episodio della classica lotta “Davide contro Golia”, ma con l’innovazione italiana come protagonista. E mentre la battaglia legale Apple prosegue, cresce anche il dibattito su quanto sia fragile la tutela della proprietà intellettuale, soprattutto per le piccole imprese che si trovano a fronteggiare giganti globali.

In un contesto internazionale dove le dispute su brevetti e design sono sempre più frequenti, il caso Apple vs Alisea si inserisce in una lunga serie di controversie che mettono a dura prova i confini della creatività e della giustizia. La posta in gioco, però, qui è anche simbolica: la difesa di un’idea, di un’identità, di una storia tutta italiana.


La battaglia legale: Davide contro Golia nella giungla della proprietà intellettuale

Dicembre 2022. Un piccolo Davide vicentino, Alisea, decide di sfidare il gigante Apple in una battaglia legale che ha il sapore di una favola moderna. Il cuore del contendere? La proprietà intellettuale e industriale del design di Perpetua, la matita innovativa made in Italy, che secondo l’azienda veneta sarebbe stata “copiata” dalla Apple Pencil 2nd Generation. Una battaglia che si gioca nelle aule dei tribunali, ma che parla anche di identità, creatività e della forza delle piccole imprese italiane.

Tutto inizia quando, nel 2018, Apple lancia la sua seconda generazione di Pencil. Alisea, fondata da Susanna Martucci e da sempre impegnata nel recupero creativo di materiali di scarto, nota subito una somiglianza sospetta tra la sua Perpetua e il prodotto di Cupertino. La matita italiana, realizzata in zantech – un materiale innovativo, ricavato dalla polvere di grafite riciclata – vanta un design essenziale, resistente, conduttivo e capace di scrivere per oltre 1000 km senza essere temperata. Un esame tecnico-comparativo commissionato da Alisea conferma: le due matite sono “esteticamente simili e del tutto confondibili per il pubblico”.

Da qui, la decisione di portare Apple in tribunale. La battaglia legale Apple vs Alisea prende il via nel dicembre 2022. Un percorso giudiziario lungo e complesso, che vede la prima sentenza arrivare nel 2024: il tribunale non riconosce le ragioni di Alisea. Ma la piccola azienda vicentina non si arrende. L’appello è già fissato per il 17 luglio 2025. “Faremo tutto il possibile per tutelare il patrimonio del Made in Italy”, dichiara con determinazione Susanna Martucci.

Il nodo centrale della battaglia resta uno: il design di Perpetua è davvero unico o facilmente replicabile? Una domanda che tocca il cuore della proprietà intellettuale, tema sempre più caldo nel mondo dell’innovazione. Per una PMI come Alisea, la difesa della propria creatività rappresenta spesso l’unico vero vantaggio competitivo. Non è solo una questione di brevetti o di diritti: è una questione di identità, di storia, di futuro.

Alisea, oggi società benefit certificata B-corp, non si lascia scoraggiare dalla prima sconfitta. Anzi, rilancia con grinta la propria battaglia nelle sedi giudiziarie. La posta in gioco va oltre la singola matita: riguarda la tutela dell’ingegno italiano, la valorizzazione delle filiere locali e il riconoscimento del lavoro di chi, come Martucci e il suo team, ha scelto di investire in sostenibilità, inclusione e design.

Faremo tutto il possibile per tutelare il patrimonio del Made in Italy. – Susanna Martucci

Nel frattempo, la vicenda Apple vs Alisea si inserisce in un contesto internazionale sempre più attento alle questioni di proprietà intellettuale. Basti pensare alle recenti cause che hanno coinvolto Apple negli Stati Uniti e nel Regno Unito su brevetti e design, a conferma di quanto il terreno sia scivoloso anche per i colossi.


Perché una matita non è solo una matita: valori, filiere e nuove economie

Perché una matita non è solo una matita: valori, filiere e nuove economie

Quando si parla di sostenibilità design e di start up italiane, spesso si pensa a progetti innovativi, ma raramente si immagina che una semplice matita possa diventare il simbolo di una rivoluzione industriale e sociale. Eppure, la storia di Perpetua, la matita nata a Vicenza, dimostra che anche un oggetto apparentemente ordinario può racchiudere valori profondi, filiere virtuose e nuove economie.

Perpetua non è solo un prodotto di design made in Italy; è il risultato di una visione che intreccia responsabilità sociale, innovazione tecnica e rispetto per l’ambiente. Realizzata interamente in Italia, questa matita utilizza zantech, un materiale conduttivo ottenuto dalla polvere di grafite riciclata. Un processo industriale che trasforma uno scarto in una risorsa, permettendo a Perpetua di scrivere per oltre 1000 km senza essere temperata, di resistere agli urti e di interagire con i touchscreen.

Il modello aziendale di Alisea, la PMI vicentina che ha dato vita a Perpetua, va oltre la semplice produzione. Qui, il design si fonde con l’impatto sociale: la logistica e il confezionamento sono affidati alla cooperativa Agape-Fraglia, che include nel mondo del lavoro persone con disabilità. Alisea è una società benefit certificata B-corp, riconosciuta per l’impegno nel recupero dei materiali e nella valorizzazione delle filiere locali.

Questa attenzione al sociale e all’ambiente non è solo una scelta etica, ma anche una strategia di posizionamento nel mercato globale. In un’epoca dominata dalle multinazionali, le piccole imprese italiane si trovano spesso a difendere la propria unicità e il proprio patrimonio di conoscenze. Il caso Perpetua-Apple lo dimostra: quando la Apple Pencil 2nd Generation è arrivata sul mercato, Alisea ha riconosciuto nel design della “mela” troppe somiglianze con la sua matita. Un esame tecnico ha confermato la confondibilità dei due prodotti, dando il via a una battaglia legale che oggi richiama l’attenzione su temi come la proprietà intellettuale, la tutela del Made in Italy e il valore delle filiere produttive.

Difendere Perpetua significa difendere la forza delle nostre filiere.
” ha dichiarato Susanna Martucci, CEO e fondatrice di Alisea. Le sue parole risuonano come un manifesto per tutte le PMI italiane che credono nella sostenibilità, nel design e nell’innovazione sociale.

L’esperienza di Alisea mostra come la creatività, se unita a una visione etica e sostenibile, possa diventare un modello di riferimento per l’intero settore del design made in Italy. In questa storia, la matita Perpetua diventa molto più di uno strumento di scrittura: è un simbolo di identità territoriale, di coraggio imprenditoriale e di nuove economie che mettono al centro le persone, l’ambiente e la qualità.


Wild card – Mettiamoci nei panni di un giudice: decisioni, dubbi e un pizzico di ironia

Se c’è una cosa che questa vicenda tra Alisea e Apple ci insegna, è che la proprietà intellettuale non è mai una questione semplice. Soprattutto quando si tratta di design made in Italy, dove ogni dettaglio può fare la differenza tra un capolavoro e una semplice “matita”. Ma come si valuta davvero se un design è unico? E, soprattutto, chi può dirlo con certezza?

Immagino la scena: una giuria chiamata a decidere se la Perpetua e la Apple Pencil 2nd Generation siano davvero così simili da confondere il pubblico. Da una parte, la matita vicentina, nata dal riciclo della grafite e simbolo di sostenibilità e innovazione italiana. Dall’altra, il colosso di Cupertino, con la sua matita digitale, icona di tecnologia globale. Ma se la giuria dovesse scegliere solo… disegnando? Un foglio bianco, due matite, e via: chi traccia la linea più “originale”?

La domanda sembra banale, ma non lo è affatto. Nei tribunali, la linea tra ispirazione e copiatura è sottile, spesso sfumata. Un giudice, davanti a due oggetti così simili, deve entrare nei panni di designer, consumatore e, perché no, anche un po’ artista. E qui la riflessione si fa ironica: cosa penserebbe Leonardo da Vinci, se si trovasse davanti a una Perpetua e a una Apple Pencil? Forse sorriderebbe, chiedendosi se la vera innovazione stia nella forma, nella funzione o nella storia che ogni oggetto porta con sé.

In fondo, il compito di chi tutela la proprietà intellettuale è anche questo: riconoscere l’unicità, ma senza cadere nella trappola dell’ovvietà. Perché una matita, per quanto semplice, può essere molto di più di un cilindro di grafite. Può essere il risultato di anni di ricerca, di una filiera etica, di una missione sociale. Oppure, può essere solo un oggetto di design, bello e funzionale, ma senza un’anima.

La sfida, per i giudici, è proprio questa: distinguere tra ciò che è davvero nuovo e ciò che semplicemente “assomiglia”. E qui il confine si fa labile. Studi recenti sulle dispute di proprietà intellettuale, come il caso Apple vs. Optis negli Stati Uniti, mostrano quanto sia difficile stabilire la paternità di un’idea o di una forma, soprattutto quando entrano in gioco brevetti, diritti d’autore e obblighi di licenza. In quel caso, la Corte d’Appello ha addirittura annullato una sentenza multimilionaria per errori nelle istruzioni alla giuria, segno che anche i giganti possono inciampare nei dettagli legali.

Forse, allora, la domanda giusta non è solo “chi ha copiato chi?”, ma “cosa rende davvero unica una matita?”. E se la risposta non fosse nei tribunali, ma nella mano di chi la usa ogni giorno?


Conclusione – Una storia che resta incisa (per altri 1000 chilometri)

La vicenda di Perpetua la matita contro il colosso Apple non è solo una battaglia legale. È la storia di un oggetto nato in una piccola azienda vicentina, diventato simbolo di resilienza e di quel sogno italiano che spesso si scontra con i giganti globali. In questi mesi ho seguito da vicino la parabola di Perpetua: da semplice matita a bandiera di creatività, sostenibilità e coraggio imprenditoriale. E, come spesso accade nelle migliori storie italiane, il cuore della questione va ben oltre il prodotto in sé.

Alisea, la start up italiana che ha dato vita a Perpetua, ha rilanciato con forza l’orgoglio delle piccole imprese e la difesa di valori che oggi sembrano quasi rivoluzionari: etica, responsabilità ambientale, inclusione sociale. Non è un caso che la matita sia prodotta interamente in Italia, con materiali riciclati e processi sostenibili. Non è un caso che dietro la logistica e il confezionamento ci siano ragazzi e volontari della cooperativa sociale Agape – Fraglia di Vicenza, impegnati ogni giorno per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Questo è il vero Made in Italy: non solo eccellenza produttiva, ma anche attenzione alle persone e al territorio.

Il confronto con Apple, iniziato nel 2022 e ancora aperto, ha acceso i riflettori su un tema cruciale: la tutela della proprietà intellettuale e industriale delle start up italiane. La CEO Susanna Martucci lo ha detto chiaramente: “Il nostro scopo è di veder tutelato e riconosciuto il nostro lavoro. Ma, in un senso più ampio e profondo, si tratta di fare quanto in nostro potere per tutelare l’intero patrimonio del Made in Italy”. Parole che risuonano come un invito a non arrendersi, anche quando la sfida sembra impari.

In un’epoca in cui la tecnologia sembra dominare ogni aspetto della vita, Perpetua ci ricorda che la forza del design e dell’innovazione può nascere anche da una semplice, tenace matita. Una matita che scrive per oltre 1000 chilometri, che non si spezza facilmente, che non sporca le mani. Un oggetto che, nella sua apparente semplicità, racchiude trent’anni di coerenza professionale e umana.

La storia non si chiude qui. La prima udienza d’appello è fissata per il 17 luglio 2025, ma il messaggio è già arrivato forte e chiaro: il patrimonio delle aziende italiane è prezioso e va difeso fino in fondo. Chi ama il Made in Italy continuerà a seguire questa vicenda, pagina dopo pagina, chilometro dopo chilometro. Perché, a volte, la vera innovazione nasce proprio dove nessuno se l’aspetta: tra le mani di chi non smette mai di credere nei propri sogni.

TL;DR: Alisea, piccola impresa veneta, porta avanti una lotta legale per difendere la matita Perpetua dal colosso Apple: un caso esemplare di come la creatività e i valori del Made in Italy possano competere per la propria unicità, anche contro giganti mondiali.

TLDR

Alisea, piccola impresa veneta, porta avanti una lotta legale per difendere la matita Perpetua dal colosso Apple: un caso esemplare di come la creatività e i valori del Made in Italy possano competere per la propria unicità, anche contro giganti mondiali.

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