Quando Apple ha presentato iPadOS 26 alla WWDC 2025, ero davanti allo schermo convinto di aspettarmi le solite, piccole migliorie. Non era la mia prima conferenza: seguo la saga dagli albori, da quando l’iPad era più un compromesso che una soluzione. Eppure, questa volta, tra un sospiro e un’esclamazione, mi sono ritrovato davvero stupito: finalmente, il mio iPad avrebbe potuto fare quello che un MacBook Air già fa da anni. Sarà esagerato? Forse. Ma lasciatemi raccontare perché questa svolta non è la solita “rivoluzione” da keynote.
Una Storia di Evoluzioni: Dall’iPad Primitivo al Primo ‘PC Touch’
Quando Apple ha presentato il primo iPad nel 2010, la reazione del pubblico e della stampa è stata immediata: “Un iPhone gigante”. L’azienda di Cupertino, consapevole delle aspettative e delle critiche, ha sempre difeso la sua creatura come qualcosa di diverso, né smartphone né computer portatile. Eppure, per anni, l’iPad è rimasto in una sorta di limbo: troppo potente per essere solo un accessorio, troppo limitato dal software per sostituire davvero un laptop.
Negli anni, la storia dell’iPad è stata scandita da tappe ben precise. Nel 2015, Apple ha dato il via a una vera e propria rivoluzione hardware, introducendo il primo iPad Pro e segnando una svolta verso il segmento professionale. Da allora, abbiamo visto arrivare display XDR di altissima qualità, i potenti Apple M-Series Chips, la Magic Keyboard con trackpad nel 2020, il supporto ai display esterni nel 2022 e, più di recente, la webcam riposizionata nel 2024. Ogni aggiornamento hardware ha portato l’iPad Pro sempre più vicino alle prestazioni di un MacBook Air, soprattutto con l’arrivo del chip M4, che secondo i benchmark supera spesso il MacBook Air con M3.
Tuttavia, come molti utenti hanno sottolineato negli anni, il vero limite dell’iPad non era mai stato l’hardware. Il problema era il software: iPadOS, pur evolvendosi, restava sempre un po’ troppo semplice per chi voleva usare il tablet come un vero computer. Mancavano funzioni fondamentali per il multitasking, la gestione avanzata delle finestre, la possibilità di lavorare su più app in modo flessibile. L’iPad, in sostanza, sembrava destinato a restare un dispositivo per il tempo libero, perfetto per viaggiare o rilassarsi sul divano, ma non ancora pronto a sostituire il laptop nella produttività quotidiana.
Apple, dal canto suo, ha sempre voluto mantenere una netta distinzione tra iPad e MacBook. Anche quando l’hardware dei due dispositivi si è avvicinato, l’azienda ha scelto di non fondere mai i due mondi, evitando di portare su iPad quelle funzioni “da PC” che avrebbero potuto confondere gli utenti o snaturare l’identità del tablet. Una scelta che, per anni, ha lasciato l’iPad in una posizione ambigua: più di un accessorio, meno di un computer.
Tutto questo è cambiato con la presentazione di iPadOS 26 durante la WWDC 2025. Per la prima volta, Apple ha deciso di abbattere la barriera tra tablet e laptop, introducendo le tanto attese finestre regolabili. Ora è possibile ridimensionare, spostare e affiancare le app, proprio come su un computer tradizionale. Il multitasking su iPad compie così un salto di qualità che gli utenti chiedevano da anni. Come ha dichiarato Craig Federighi sul palco:
“Questa versione era attesa da tutti.”
Le novità di iPadOS 26 non si fermano qui. Arrivano anche un cursore tradizionale, una barra dei menu a scomparsa, una funzione Anteprima, una versione migliorata dell’app File e la possibilità di selezionare ingressi audio e video. Tutte funzioni che, fino a ieri, erano prerogativa dei MacBook e che ora rendono l’iPad Pro una vera alternativa al laptop, soprattutto se abbinato alla Magic Keyboard.
Certo, alcune differenze restano. Il MacBook Air offre ancora più porte, una maggiore flessibilità per chi lavora con periferiche esterne e un’esperienza più “classica” per chi non vuole rinunciare a tastiera e trackpad. Ma la distanza si è ridotta drasticamente. Oggi, iPad as Laptop non è più solo uno slogan, ma una realtà concreta, grazie anche agli iPad Updates 2025 che hanno finalmente colmato il divario tra hardware e software.
Guardando indietro, la storia dell’iPad è quella di un prodotto che ha saputo reinventarsi più volte, passando da “iPhone gigante” a “PC touch” e, forse, a qualcosa di ancora più ambizioso. E con iPadOS 26, la linea tra tablet e computer non è mai stata così sottile.

Finestra Aperta su un Nuovo Mondo: Le Finestre Regolabili e il Multitasking Rivoluzionato
Durante la WWDC 2025, Apple ha finalmente svelato la funzione che molti utenti avanzati attendevano da anni: il supporto alle finestre regolabili su iPadOS 26. Un cambiamento che, a mio avviso, segna un vero punto di svolta nella storia del tablet di Cupertino. Non si tratta solo di una nuova opzione estetica, ma di una trasformazione profonda nel modo in cui viviamo il multitasking su iPad.
Fino a ieri, la gestione delle app su iPad era limitata: schermo intero, split-screen, qualche tentativo di Slide Over. Tutto molto semplice, certo, ma anche piuttosto rigido. Con iPadOS 26, invece, la situazione cambia radicalmente. Ora possiamo ridimensionare, spostare e sovrapporre le finestre delle applicazioni, proprio come su un vero computer. Questa novità, già richiesta a gran voce dalla community, porta l’iPad a un livello di User Experience mai visto prima.
Multitasking Features: la rivoluzione delle finestre regolabili
Il cuore di questa rivoluzione sono le Multitasking Features che Apple ha integrato in modo sorprendentemente fluido. Le finestre possono essere adattate in dimensione e posizione, affiancate o sovrapposte, e gestite con una naturalezza che ricorda molto da vicino macOS. Non solo: arriva la modalità Exposé, che permette di visualizzare tutte le app aperte in un colpo d’occhio, e una barra dei menu a scomparsa che libera spazio sullo schermo quando non serve.
- Finestre ridimensionabili e spostabili
- Modalità Exposé per la gestione rapida delle app
- Barra dei menu a scomparsa per un’interfaccia più pulita
- Gestione avanzata delle app con i tre pulsanti stile Mac (chiudi, minimizza, massimizza)
Craig Federighi, durante il keynote, ha sottolineato:
“Abbiamo ascoltato gli utenti e risposto alle loro richieste.”Un’affermazione che trova riscontro diretto nell’esperienza d’uso: ora, lavorare su iPad non significa più dover scegliere tra semplicità e produttività.
iPadOS Features: gesti multitouch e trackpad, senza perdere la semplicità
Un altro aspetto che mi ha colpito è la cura con cui Apple ha integrato gesti multitouch e funzioni del trackpad, riprendendo quanto di meglio c’è su Mac ma senza appesantire l’esperienza. Ad esempio, con un semplice gesto si può far “volare via” una finestra per mostrare la scrivania, oppure richiamare Exposé per passare da un’app all’altra. Tutto resta opzionale: chi preferisce la classica modalità a schermo intero può continuare a usarla, mentre chi desidera un multitasking avanzato trova finalmente pane per i suoi denti.
Questa attenzione all’User Experience è evidente anche nella scelta di nascondere di default la funzione finestre: solo chi la cerca davvero la trova, mantenendo l’iPad accessibile anche agli utenti meno esperti.
Performance Comparison: iPad Pro come vera alternativa al laptop
Le nuove iPadOS Features non sono solo una questione di interfaccia. Secondo quanto emerge dai primi test e dalle analisi di settore, il multitasking evoluto rende l’iPad Pro una vera alternativa al laptop, come non mai prima. Le app possono essere ridimensionate, spostate e gestite con maggiore libertà, proprio come su macOS.
Se confrontiamo l’iPad Pro con il MacBook Air, la differenza si assottiglia: il tablet offre ora una gestione delle finestre quasi identica a quella di un computer portatile, con il vantaggio di una portabilità superiore e di uno schermo touch-first. Certo, il MacBook Air resta preferibile per chi ha bisogno di più porte o di un’esperienza da “notebook classico”, ma la distanza si è ridotta drasticamente.
In sintesi, la vera rivoluzione di iPadOS 26 non è un nuovo chip, ma l’arrivo di Multitasking Features che avvicinano l’iPad all’esperienza desktop, offrendo una User Experience più ricca e flessibile che mai.
iPad Pro vs MacBook Air: Il Dilemma del 2025
Durante la WWDC 2025, Apple ha presentato iPadOS 26, una novità che ha davvero cambiato le carte in tavola per chi si trova oggi a scegliere tra iPad Pro vs MacBook Air. La differenza tra questi due dispositivi, che per anni è stata netta e quasi ideologica, ora si assottiglia fino a diventare quasi impercettibile. Da giornalista e utente, non posso che notare come la domanda su quale sia la scelta migliore sia diventata più attuale che mai.
Con l’arrivo delle finestre regolabili e di un multitasking evoluto, l’iPad Pro si avvicina moltissimo all’esperienza di un vero laptop. Fino a ieri, la mancanza di una gestione delle finestre in stile desktop era il vero ostacolo all’adozione dell’iPad come sostituto del computer portatile. Oggi, invece, ci troviamo davanti a un prodotto che, almeno dal punto di vista software, offre quasi tutto ciò che ci si aspetta da un MacBook Air.
Performance Comparison: Specifiche e Prezzo a Confronto
Guardando ai dati presentati alla WWDC 2025, la Performance Comparison tra iPad Pro e MacBook Air non è mai stata così interessante. Entrambi montano chip della serie M di Apple, con l’iPad Pro che ora arriva al M4 e il MacBook Air che si ferma all’M3. Nei benchmark, l’iPad Pro spesso supera il MacBook Air, ma nella vita reale entrambi sono più che sufficienti per la produttività quotidiana. Il vero punto è che, per la prima volta, anche il prezzo si avvicina in modo concreto: la differenza di listino tra i due dispositivi è ormai minima, rendendo la scelta ancora più difficile.
Apple, però, evita accuratamente il confronto diretto. Durante il keynote, le novità di iPadOS e macOS sono state presentate separatamente, quasi a voler mantenere una distanza tra i due mondi. Ma per chi deve acquistare oggi, il dilemma è reale. Come ha scritto Wired,
“La tentazione di sostituire il classico notebook con il nuovo iPad non è mai stata così forte.”
Ports and Connectivity: Il Vantaggio del MacBook Air
Nonostante l’iPad Pro sia ora in grado di offrire un’esperienza “da computer”, il MacBook Air mantiene ancora alcuni vantaggi chiave, soprattutto quando si parla di Ports and Connectivity. Il laptop di Apple offre più porte, compresa la MagSafe per la ricarica e il jack per le cuffie, mentre l’iPad Pro si limita a una singola porta USB-C (o Thunderbolt). Per chi lavora spesso con periferiche esterne, hard disk, monitor aggiuntivi o semplicemente vuole collegare più dispositivi senza adattatori, il MacBook Air resta la scelta più pratica.
Inoltre, la tastiera integrata e il trackpad del MacBook Air sono ancora un punto di forza. L’iPad Pro, anche con la Magic Keyboard, non raggiunge la stessa solidità e comodità d’uso di un laptop tradizionale. Eppure, con iPadOS 26, la distanza si riduce: ora anche su iPad troviamo una barra dei menu, un cursore tradizionale e una gestione avanzata delle finestre, tutte funzioni che fino a ieri erano esclusive del Mac.
Il Futuro: Fusione di OS o MacBook Touch?
La domanda che circola tra analisti e utenti è inevitabile: siamo davanti a una futura fusione tra iPadOS e macOS? O arriverà finalmente un MacBook touch? Ricordo bene come nel 2018 Apple avesse escluso questa possibilità ricevendo l’applauso del pubblico. Oggi, però, lo scenario non sembra più così assurdo. I confini tra iPad Pro e MacBook Air sono sottilissimi, sia per prezzo che per esperienza d’uso. La differenza tra i due si riduce ai minimi termini: ora il dubbio sull’acquisto è più vivo che mai.
In definitiva, il confronto iPad Pro vs MacBook Air è il vero tema tecnologico del 2025. E, con iPadOS 26, Apple ha reso la scelta più complessa, ma anche più stimolante per chi cerca il massimo della produttività mobile.

Apple e l’Arte di Non Dire Mai Tutto: Differenze, Identità e Scelte Nascolte
Durante la WWDC 2025, Apple ha mostrato ancora una volta la sua abilità nel comunicare solo ciò che vuole, quando vuole. L’arrivo delle finestre regolabili su iPadOS 26 è stato accolto come una piccola rivoluzione, ma la vera notizia sta nel modo in cui queste nuove iPadOS Features sono state introdotte. Apple, fedele alla sua filosofia, ha scelto la strada della discrezione: le funzioni più “da PC” sono sì presenti, ma restano nascoste, attivabili solo da chi sa dove cercare.
Craig Federighi, durante il keynote, ha parlato di novità “familiari”, evitando accuratamente qualsiasi confronto diretto con il Mac. È un dettaglio che non passa inosservato: Apple vuole che l’User Experience dell’iPad rimanga semplice e accessibile, soprattutto per i nuovi utenti. Le finestre regolabili non sono immediatamente visibili; di default, le app si aprono ancora a tutto schermo. Solo chi ha voglia di esplorare troverà la piccola icona nell’angolo in basso a destra. Come ha detto qualcuno durante la presentazione,
“La piccola icona per il ridimensionamento è per chi sa dove cercare.”
Questa scelta non è casuale. Apple sa bene che una parte importante del suo pubblico cerca semplicità, non vuole complicarsi la vita con funzioni avanzate. Per questo motivo, le nuove iPadOS Features sono opzionali e “nascoste”, pronte ad essere scoperte solo dagli utenti più esperti. È un approccio che permette di non spaventare chi si avvicina per la prima volta all’iPad, mantenendo intatta la reputazione di “tablet semplice e accessibile”.
Durante la WWDC 2025, Apple ha addirittura scelto di separare i keynote di iPadOS e macOS. Un modo chiaro per evitare confronti diretti tra i due mondi, nonostante il confine tra tablet e laptop sia ormai sempre più sottile. Ricerca e analisi di settore confermano che Apple mantiene una precisa separazione tra le due filosofie di prodotto: da una parte il tablet, leggero e immediato, dall’altra il laptop, più tradizionale e potente. Eppure, con iPad Updates 2025, la distanza si riduce sempre di più.
Non è la prima volta che Apple adotta un approccio graduale. La storia dell’iPad è costellata di piccoli passi avanti, mai di rivoluzioni improvvise. Ogni nuova funzione viene testata, limata, spesso nascosta dietro un gesto o un’icona poco visibile. È una strategia che permette di evolvere il prodotto senza snaturarne l’identità. La gestione dei dettagli, come la presenza o meno di una semplice iconcina, è da sempre una firma di Apple.
Le funzioni avanzate di iPadOS 26 sono quindi di default nascoste e attivabili manualmente. Questo significa che chi vuole continuare a usare l’iPad come sempre può farlo, senza essere obbligato a cambiare abitudini. Allo stesso tempo, chi desidera una User Experience più simile a quella di un computer portatile trova finalmente gli strumenti che cercava. Apple ha introdotto con cautela le funzioni più “da PC” su iPad: restano nascoste per chi non vuole complicarsi la vita, ma accessibili per chi cerca di più dal proprio dispositivo.
Questa attenzione all’identità e alle scelte nascoste si riflette anche nel modo in cui Apple comunica le novità. Niente proclami, niente paragoni diretti con il Mac. Solo una lenta, costante evoluzione. È la filosofia software di Apple: evoluzione, mai rivoluzione totale. E, almeno per ora, la separazione tra tablet e laptop resta, anche se la tentazione di unire i due mondi non è mai stata così forte.
Rivoluzione o Evoluzione? Sguardo al Futuro tra iPad Pro e MacBook Air
La domanda che domina la scena dopo la WWDC 2025 è una sola: siamo di fronte a una rivoluzione o a una naturale evoluzione? Con l’arrivo di iPadOS 26, la linea di confine tra iPad Pro e MacBook Air si fa sempre più sottile, quasi impercettibile. Da anni, chi segue da vicino il mondo Apple si interroga su quale sarà il prossimo passo: un sistema operativo unificato? Un MacBook touch? Ognuna di queste ipotesi, fino a poco tempo fa, sembrava pura fantascienza. Oggi, invece, è il tema più caldo tra utenti e addetti ai lavori.
Alla WWDC 2018, Apple aveva escluso categoricamente la fusione tra i mondi di iPad e Mac. Quella dichiarazione, oggi, appare invecchiata. Il lancio delle finestre regolabili su iPadOS 26 segna un punto di svolta che, come ha sottolineato Craig Federighi durante il keynote, era atteso da tutti. Non si tratta solo di una nuova funzione: è il segnale che Apple sta finalmente abbattendo le barriere concettuali tra tablet e laptop. Gli utenti possono ora ridimensionare, spostare e affiancare le finestre, sfruttare la modalità Exposé e gestire le app con una libertà mai vista prima su un tablet.
Questa nuova libertà ridefinisce il concetto stesso di produttività mobile. Fino a ieri, scegliere tra iPad Pro vs MacBook Air significava accettare compromessi: da una parte la portabilità e il touch, dall’altra la completezza di un sistema desktop. Oggi, invece, la scelta si fa più sottile e personale. iPadOS 26 è forse il punto di non ritorno nella storia del tablet, come si sente ripetere spesso nella community. E non è solo una questione di hardware: la vera rivoluzione è nel software, che ora offre strumenti “familiari” anche agli utenti più esigenti, senza sacrificare l’intuitività che ha reso l’iPad un successo planetario.
Certo, Apple continua a muoversi con cautela. Le nuove funzioni sono opzionali, quasi nascoste, per non spaventare chi usa l’iPad in modo tradizionale. Ma il messaggio è chiaro: la produttività mobile non sarà mai più come prima. E la domanda che tutti si pongono è: cosa farà Apple nei prossimi anni? Continuerà a mantenere due strade separate, oppure arriverà davvero una fusione tra iPadOS e macOS? O magari vedremo un MacBook Air con schermo touch, una soluzione che fino a poco tempo fa sembrava impensabile?
Le discussioni nella community sono accese. C’è chi vede nell’iPad Pro il futuro del computing portatile, soprattutto per chi viaggia spesso o lavora in mobilità. Altri restano fedeli al MacBook Air, ancora imbattibile per chi cerca una tastiera fisica, più porte e un’esperienza desktop completa. Ma la verità è che, con iPadOS 26, la scelta non è mai stata così libera. Gli utenti possono finalmente decidere quale dispositivo risponde meglio alle proprie esigenze, senza sentirsi limitati dal software.
In un panorama in cui le barriere tra tablet e laptop stanno cadendo, Apple si trova di fronte a una sfida delicata: innovare senza tradire la propria identità. La linea tra tradizione e rivoluzione è sottile, e il rischio di confondere gli utenti è reale. Ma, come dimostra la storia recente, Apple sa come guidare il cambiamento senza perdere di vista ciò che conta davvero: offrire strumenti semplici, potenti e accessibili.
Guardando al futuro, una cosa è certa: la produttività mobile è stata ridefinita. Le novità di iPadOS 26 invitano tutti a ripensare il modo in cui viviamo il lavoro e il tempo libero, rendendo l’iPad Pro una vera alternativa al MacBook Air. Che sia rivoluzione o evoluzione, il prossimo capitolo della storia Apple è tutto da scrivere. E questa volta, la scelta è davvero nelle mani degli utenti.
TL;DR: iPadOS 26 trasforma l’iPad in un vero rivale del MacBook Air, grazie a finestre regolabili, multitasking avanzato e funzioni ‘da PC’: una nuova era per la produttività mobile.