Non dimenticherò mai la prima curva imboccata in Mario Kart World: ero convinto di ritrovarmi nella solita pista chiusa, tra banane e gusci rossi, invece davanti a me si è aperta una vallata sconfinata, piena di scorci familiari e sorprese inaspettate. Difficile non sentirsi come un esploratore improvvisato nel Regno dei Funghi. Siamo davvero di fronte a una rivoluzione per Mario Kart oppure è solo un cambio di look? Ecco tutte le (altalenanti) emozioni della mia sessione di prova, tra glitch grafici, colpi di genio e qualche critica qua e là.
Dall’anello al mondo: la (vera) rivoluzione open world di Mario Kart
Quando ho messo le mani su Mario Kart World per Nintendo Switch 2, la sensazione è stata chiara fin dai primi istanti: stavamo assistendo a una vera rivoluzione. Non solo per la serie, ma per il concetto stesso di racing experience su console Nintendo. Dopo otto anni di sviluppo, Nintendo EPD ha scelto di rompere con le regole storiche, abbandonando il classico circuito chiuso per abbracciare un open world design che lascia davvero il giocatore libero di esplorare.
Il salto concettuale è netto: non ci sono più solo le gare a tre giri su piste iconiche, ma un universo interconnesso che si estende ben oltre il tracciato. Si passa da città brulicanti a campagne, da deserti psichedelici a castelli e giungle ispirate al Regno dei Funghi. Ogni bioma si collega “live” agli altri, dando vita a un mondo dove la corsa non si ferma mai e ogni ambiente può trasformarsi in tempo reale. La sensazione è quella di essere sempre in viaggio, con la griglia di partenza che diventa solo un ricordo.
La modalità Guida Libera è il cuore pulsante di questa nuova esperienza. Qui, la libertà è totale: si può esplorare senza limiti, raccogliere collectibles come monete e blocchi “?”, sbloccare decalcomanie e affrontare missioni a tempo. Personalmente, mi sono ritrovato spesso a perdere la cognizione del tempo, più impegnato a scoprire scorci nascosti, dettagli artistici e easter egg che a gareggiare sul serio. La colonna sonora remixata, ricca di richiami ai grandi classici Nintendo, accompagna ogni esplorazione, rendendo il viaggio ancora più coinvolgente.
I percorsi classici non sono spariti: Circuito Mario Bros., Coppa Fungo, Monte Rotaia e Astroparco di DK ci sono ancora, ma ora sono interconnessi da varianti dinamiche. Ogni circuito offre almeno cinque versioni alternative, con metamorfosi improvvise di bioma e atmosfera. Un esempio? Il Cinema Spettrale dei Boo, dove si attraversa letteralmente lo schermo e si finisce in una pista seppia, impossibile da immaginare sulle vecchie console.
La racing experience si arricchisce anche grazie a nuove meccaniche di guida: il salto caricato, il grind sulle pareti, la fisica dei liquidi che trasforma ogni ostacolo in un’opportunità per acrobazie spettacolari. Il roster di personaggi si amplia, così come la varietà di oggetti e power-up, pensati per gestire il caos delle gare fino a 24 giocatori in multiplayer.
"Con Mario Kart World volevamo dare ai fan qualcosa che non hanno mai provato prima, un vero universo da scoprire."— Producer di Nintendo EPD
Il risultato? Un open world design che connette biomi diversi, abbatte le griglie di partenza e trasforma ogni gara in un viaggio itinerante. La modalità Free Roam e la ricchezza di collectibles ridefiniscono il concetto stesso di Mario Kart, aprendo la strada a una nuova era per la serie su Nintendo Switch 2.
Meccaniche di guida tra paradossi e sorprese: salti, power-up e ventiquattro corridori
Provando Mario Kart World su Nintendo Switch 2, la sensazione è quella di trovarsi davanti a una vera rivoluzione delle Mario Kart Features. La prima cosa che colpisce è la nuova meccanica del salto caricato: basta tenere premuto il grilletto destro per accumulare energia e lanciarsi in aria, aprendo la strada a manovre da skate, grind lungo i bordi delle piste e acrobazie verticali che ricordano più Tony Hawk che il classico Mario Kart. Questo salto, come ci ha spiegato un designer Nintendo, “può davvero cambiarti la gara ad ogni curva”, costringendo anche i veterani a rivedere la propria memoria muscolare e a imparare nuovi tempi e traiettorie.
La fisica di gioco è stata completamente rivista: ora l’acqua e la lava reagiscono agli oggetti lanciati, creando onde e ostacoli temporanei. Un esempio? Un guscio blu che esplode in acqua genera un’onda su cui saltare, trasformando un momento di caos in un’opportunità di sorpasso. Queste novità rendono la Racing Experience più imprevedibile e spettacolare, soprattutto quando ci si trova a gareggiare con 24 piloti contemporaneamente.
Sì, avete letto bene: 24 concorrenti in pista, una cifra mai vista nella serie. Questo aumento porta la modalità Multiplayer Mode a un livello superiore, ma introduce anche una tensione gestionale inedita. Con così tanti personaggi, il caos è assicurato: tra oggetti che volano, traiettorie che si incrociano e incidenti a catena, servono occhi ovunque. Il divertimento, però, raddoppia o addirittura triplica, soprattutto nelle nuove modalità come il Grand Prix Mode itinerante e il Knockout Tour.
Sul fronte Power-Ups, Mario Kart World introduce i Martelli di Martelkoopa, il ritorno del Super Fungo e i curiosi sacchetti del cibo d’asporto. Questi ultimi non solo danno turbo, ma sbloccano anche varianti estetiche dei personaggi legate alle zone visitate, collegando il gameplay all’esplorazione e rendendo ogni gara un’occasione per ampliare il proprio guardaroba. Tuttavia, questa abbondanza di costumi porta con sé un effetto collaterale: il menu di selezione dei personaggi diventa affollato e dispersivo, con una gestione delle varianti che rischia di confondere anche i più esperti.
Ogni circuito offre oltre cinque varianti, con collegamenti dinamici tra biomi che cambiano in tempo reale. Si passa da foreste a vulcani, da città a deserti, senza soluzione di continuità. La libertà di approccio è totale, e la sensazione di caos organizzato è costante. Come emerge dalle nostre prove, l’aumento dei concorrenti e la varietà di oggetti spostano il focus dalla pura abilità di guida alla gestione del caos e delle opportunità che si presentano a ogni curva.
“Il cuore di Mario Kart resta la derapata, ma ora il salto caricato può davvero cambiarti la gara ad ogni curva.” — Designer Nintendo
In sintesi, tra drift tradizionali, acrobazie verticali e un mix di oggetti sempre più vario, Mario Kart World ridefinisce la Racing Experience e porta la serie in una nuova era di caos, strategia e spettacolo.
Scontro all’ultimo turbo: il Knockout Tour Mode e la corsa verso il podio
Se c’è una modalità che incarna la rivoluzione di Mario Kart World su Nintendo Switch 2, è senza dubbio il Knockout Tour Mode. Qui la classica corsa si trasforma in un vero e proprio Battle Royale su ruote, dove la tensione sale curva dopo curva e ogni errore può costare caro. La struttura è semplice ma spietata: si parte in 24, si arriva in 4. A ogni checkpoint, chi resta indietro viene eliminato, in una sequenza di colpi di scena che non lascia respiro.
L’idea di fondo è geniale: sei tracciati collegati senza soluzione di continuità, un’unica pista che si trasforma e si piega sotto le ruote dei kart. Non esistono pause, non c’è tempo per tirare il fiato. Ogni segmento si fonde con il successivo, creando una maratona folle dove la pista stessa si evolve, cambia atmosfera, ostacoli e persino condizioni climatiche. L’adrenalina è alle stelle, e la sensazione di imprevedibilità è costante: basta un guscio blu, una curva presa male, e si rischia di essere tagliati fuori.
Durante la mia prova, il Knockout Tour mi ha colpito per la capacità di spingere all’estremo la competitività tipica della Multiplayer Mode, ma senza mai risultare frustrante. Anzi, la modalità riesce a coinvolgere anche chi, come me, spesso preferisce un approccio più casual. La formula dell’eliminazione diretta funziona perché ogni gara è una nuova occasione: si perde, si riprova subito, e il desiderio di migliorarsi prende il sopravvento. È impossibile finire una sessione senza il batticuore, anche per chi non ama le gare classiche.
I dati parlano chiaro: 24 partecipanti in partenza, eliminazioni progressive a ogni checkpoint, sei tracciati sempre collegati in un’unica corsa. Il tutto, ovviamente, è stato pensato per sfruttare al massimo la nuova filosofia open world di Mario Kart World. La varietà dinamica dei percorsi, la possibilità di affrontare biomi diversi in una sola gara, e la presenza di power-up inediti rendono ogni partita unica.
Come ha scritto un giornalista di Multiplayer.it:
“Il Knockout Tour racchiude tutta la frenesia dei giochi moderni senza mai perdere lo spirito Nintendo.”
Questa modalità rappresenta ciò che mancava alla serie: una sfida continua, spietata e geniale, capace di tenere incollati allo schermo sia i veterani che i nuovi arrivati. Personalmente, ho perso il conto delle eliminazioni subite… per fortuna si può sempre riprovare!
In un contesto dove la varietà e la dinamicità sono ormai il nuovo standard, il Knockout Tour Mode si impone come la punta di diamante della Multiplayer Mode di Mario Kart World, portando la competizione e il divertimento a livelli mai visti prima nella saga.
Dal dock al divano: tecnica, grafica e atmosfera senza compromessi
Provando Mario Kart World su Nintendo Switch 2, la sensazione immediata è quella di trovarsi davanti a una vera rivoluzione tecnica e artistica. La grafica 4K in modalità docked, unita alla 60fps performance stabile e all’HDR attivo, ridefinisce lo standard visivo della saga. I colori sono vividi, le texture dettagliate e l’illuminazione dinamica trasforma ogni ambiente in un piccolo capolavoro. È difficile non restare colpiti dalla cura che Nintendo ha dedicato a ogni aspetto visivo: dalle ombre che si allungano sui circuiti al riflesso della luce sulle superfici bagnate, tutto contribuisce a un’atmosfera immersiva e spettacolare.
Durante le nostre sessioni, la fluidità è rimasta costante anche nei momenti più concitati. Solo in modalità schermo condiviso, con più di due giocatori, si nota un lieve calo a 30fps. Una scelta tecnica comprensibile, che non compromette mai la giocabilità. Anzi, la Nintendo Switch 2 mostra qui tutta la sua potenza, gestendo senza sforzo mondi aperti, effetti particellari e transizioni tra biomi completamente differenti. È un salto generazionale netto rispetto a Mario Kart 8 Deluxe, sia per impatto visivo che per stabilità delle prestazioni.
Ma la vera magia di Mario Kart World non si ferma alla tecnica. L’art direction è, senza dubbio, uno degli elementi che più colpiscono. Ogni pista, ogni scorcio del mondo di gioco trasuda personalità e attenzione ai dettagli. La varietà dei biomi, la vitalità delle ambientazioni e la presenza di elementi dinamici rendono ogni gara unica. La colonna sonora, che riprende e reinterpreta i temi storici della serie, si fonde perfettamente con le nuove atmosfere, regalando emozioni sia ai veterani che ai nuovi giocatori. Non è un caso che un noto critico abbia affermato:
"La direzione artistica di Mario Kart World non sfigura nemmeno accanto a capolavori del calibro di Zelda: Breath of the Wild."
La sensazione, giocando, è quella di essere parte di un viaggio visivo e sonoro che mette davvero alla prova la nuova console Nintendo. Ogni dettaglio, dalla flora che si muove al passaggio dei kart alle variazioni cromatiche delle ambientazioni, contribuisce a creare un’esperienza che va oltre la semplice corsa. Research shows come il comparto artistico sia determinante per l’immersione, e qui Mario Kart World alza l’asticella per tutta la saga.
In conclusione, Mario Kart World su Nintendo Switch 2 rappresenta un nuovo punto di riferimento per la serie, sia dal punto di vista tecnico che artistico. La grafica 4K, la 60fps performance e la direzione artistica senza compromessi rendono ogni gara un’esperienza da ricordare. È la dimostrazione concreta che Nintendo ha voluto, e saputo, portare la sua saga di corse verso una nuova era, senza mai perdere di vista la magia che ha reso Mario Kart un’icona mondiale.
TL;DR: Mario Kart World è la più grande rivoluzione mai vista per la saga: open world, nuove modalità, esplorazione e prestazioni tecniche da urlo. Qualche zona d’ombra, ma la direzione è da leggenda.