Poco tempo fa mi sono trovato a guardare – quasi per caso – una presentazione all’Unreal Fest 2025 che ha decisamente cambiato le mie priorità nella wishlist videoludica. The Witcher 4, che ammetto attendo con più curiosità che hype, ha fatto capolino con una tech demo che, almeno a giudicare dalle prime immagini, osa eccome. Voglio raccontarvi, senza troppi filtri, cosa mi ha colpito davvero (e cosa invece mi lascia ancora qualche domanda).
Impatto tecnico e artistico: The Witcher 4 Tech Demo senza filtri
Durante l’Unreal Fest 2025, tenutasi a Orlando, CD Projekt RED ha alzato il sipario su The Witcher 4 con una tech demo che ha immediatamente catalizzato l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori. Non si trattava di gameplay vero e proprio, ma di una build creata in collaborazione con Epic Games per mostrare la potenza di Unreal Engine 5.6 e le sue applicazioni in un open world fantasy di nuova generazione. E la sensazione, ve lo dico subito, è stata quella di trovarsi davanti a qualcosa di realmente inedito per la saga.
Il video si apre con una scena d’impatto: un attacco brutale lungo una strada innevata, dove una creatura misteriosa si scaglia su un gruppo di viaggiatori. Subito dopo, ecco Ciri, ora protagonista assoluta e witcher esperta, pronta a indagare sulle sparizioni nei territori gelidi di Kovir — una regione mai vista prima nell’universo di The Witcher. La scelta di puntare su una nuova ambientazione non è casuale: Kovir, con i suoi paesaggi montani e le foreste fitte, rappresenta una sfida tecnica e artistica che CDPR sembra voler affrontare di petto.
La demo, come sottolineato dagli sviluppatori, è stata pensata per mettere in mostra le capacità di Unreal Engine 5 in termini di profondità, dettaglio e realismo. E qui la differenza si vede, eccome. L’esperienza di Ciri che attraversa Kovir lascia letteralmente a bocca aperta: il sistema di rendering di UE5.6 restituisce un mondo vibrante, con effetti di luce dinamici, superfici che reagiscono realisticamente agli agenti atmosferici e una densità di dettagli che, fino a pochi anni fa, sarebbe sembrata pura fantascienza.
Un momento che mi ha colpito in particolare? La funzionalità X-ray che mostra in dettaglio la muscolatura del cavallo Kelpi. Non è solo una trovata estetica: si tratta di una simulazione tecnica avanzata che dimostra quanto CD Projekt RED stia puntando sull’innovazione. Vedere la struttura muscolare in movimento, con ogni fibra che si contrae e si rilassa mentre Kelpi si muove, dà una sensazione di realismo mai vista prima in un gioco di ruolo open world fantasy.
Non è tutto. Durante l’esplorazione di un mercato, le animazioni fluide e la reattività del mondo di gioco sono diventate protagoniste. Ciri urta un passante che lascia cadere il cibo, innescando una reazione a catena tra altri PNG: una scena che, secondo quanto dichiarato dal team, avrà ripercussioni dinamiche sia sul gameplay che sulla narrazione. L’impressione è che ogni elemento dell’ambiente sia pensato per reagire in modo credibile alle azioni del giocatore, portando l’interazione ambientale a un nuovo livello.
Un altro dettaglio tecnico che vale la pena sottolineare riguarda la gestione della folla. In una delle sequenze più affollate, la telecamera si sposta su una piazza gremita di vita, con oltre 300 PNG scheletrici attivi contemporaneamente. Eppure, le prestazioni non ne risentono: la demo girava su una PlayStation 5 standard, con ray tracing attivo e una fluidità stabile a 60 fotogrammi al secondo. Un risultato che testimonia l’ottimizzazione raggiunta grazie a Unreal Engine 5.6 e che, se confermato nella versione finale, potrebbe davvero segnare un punto di svolta per il genere.
La collaborazione tra CD Projekt RED ed Epic Games, dichiaratamente orientata a “spingere il confine tecnico e artistico del nostro open world”, si traduce in una serie di innovazioni che vanno ben oltre la semplice grafica. La demo di The Witcher 4 presentata all’Unreal Fest 2025 non si limita a stupire con effetti speciali, ma suggerisce una nuova filosofia di sviluppo, dove la tecnologia è al servizio dell’esperienza e della narrazione.
“Stiamo spingendo il confine tecnico e artistico del nostro open world” – Team CD Projekt RED
In definitiva, questa tech demo di The Witcher 4 segna un passo deciso verso il futuro dell’open world fantasy, introducendo la regione di Kovir e mostrando come l’adozione di Unreal Engine 5 possa davvero rivoluzionare l’approccio alla costruzione di mondi virtuali. Il risultato? Un assaggio di ciò che potrebbe diventare il nuovo standard per l’intera industria.
Ciri protagonista: nuova linfa narrativa e sfide inedite
Durante lo State of Unreal all’Unreal Fest 2025, la tech demo di The Witcher 4 ha segnato un vero e proprio cambio di passo per la saga, mettendo finalmente Ciri protagonista al centro della scena. Non più apprendista, non più comprimaria: la Ciri character che emerge da questa anteprima è una witcher completa, sicura di sé, pronta a guidare il giocatore in un viaggio che promette di essere tanto personale quanto epico.
La demo, realizzata in collaborazione tra CD Projekt RED ed Epic Games, ha mostrato per la prima volta la regione di Kovir, un territorio inedito per la serie, caratterizzato da paesaggi innevati, montagne impervie e mercati brulicanti di vita. L’ambientazione non è solo uno sfondo: è parte integrante della narrazione, che si sviluppa attraverso la ricerca di persone scomparse, un monster contract che assume subito toni intimi e coinvolgenti grazie al punto di vista di Ciri.
Fin dalle prime sequenze, la sensazione è quella di trovarsi davanti a un open world fantasy più vivo e reattivo che mai. La scena si apre con un attacco brutale lungo una strada desolata, ma è l’ingresso di Ciri, accompagnata dalla sua fedele cavalla Kelpi, a catturare l’attenzione. Il nuovo sistema di rendering di Unreal Engine 5.6 permette dettagli sorprendenti: la neve che si accumula sul mantello, la muscolatura del cavallo visibile grazie a una suggestiva “X-ray view”, le luci che si riflettono sulle superfici ghiacciate. Tutto contribuisce a rendere la Kovir regione credibile, immersiva, quasi tangibile.
Ma la vera rivoluzione si percepisce nell’interazione con il mondo di gioco. Durante l’esplorazione di un mercato, Ciri urta un passante: il cibo cade a terra, altri PNG si voltano, qualcuno si avvicina, parte una reazione a catena. Niente di scriptato, tutto sembra emergere in modo naturale, come se il mondo reagisse davvero alle azioni del giocatore. CD Projekt RED ha dichiarato che queste dinamiche influenzeranno sia il gameplay sia la narrazione, aprendo la strada a una struttura più organica e meno prevedibile rispetto al passato.
Un altro momento chiave della demo mostra Ciri che riferisce a un mercante il destino dei suoi uomini. La telecamera si allarga su una piazza gremita: oltre 300 PNG attivi contemporaneamente, ognuno impegnato nelle proprie attività, senza alcun calo di prestazioni. Un dato che, secondo gli sviluppatori, è stato possibile grazie all’ottimizzazione di Unreal Engine 5.6 e che lascia ben sperare per la versione finale del gioco, soprattutto considerando che la demo girava su una PlayStation 5 standard, con ray tracing attivo e una fluidità stabile a 60 fps.
La scelta di puntare su Ciri protagonista non è solo una mossa narrativa, ma anche tecnica. Il suo sguardo offre un nuovo modo di esplorare il Continente, di vivere le sue contraddizioni e i suoi pericoli. Come sottolineato da un fan in un forum:
'Finalmente uno sguardo diverso sul Continente, con Ciri in primo piano'
Un commento che sintetizza bene le aspettative della community, desiderosa di vedere la saga evolversi non solo dal punto di vista grafico, ma anche tematico.
Il viaggio nelle terre di Kovir promette quindi una narrazione più personale, in cui le scelte e le azioni del giocatore avranno un impatto reale sul mondo circostante. La demo ha mostrato solo un assaggio di queste possibilità, ma già si intravede una direzione chiara: meno linearità, più libertà, più immersione.
In definitiva, The Witcher 4 sembra voler ridefinire cosa significa essere un witcher in un open world fantasy moderno. Ciri, con la sua storia e il suo carisma, è il volto ideale di questa rivoluzione. E, a giudicare dalle prime impressioni, la scommessa di CD Projekt RED potrebbe davvero segnare un nuovo inizio per la saga.
Prestazioni next-gen e aspettative reali: tra entusiasmo e scetticismo
La tech demo di The Witcher 4 presentata durante l’Unreal Fest 2025 ha lasciato il segno. Non capita spesso di vedere una demo girare su una PlayStation 5 standard, con ray tracing attivo e un frame rate stabile a 60 fps. Un risultato che, almeno sulla carta, segna un vero salto generazionale per le prestazioni PlayStation 5. Ma, come spesso accade quando si parla di CD Projekt RED, l’entusiasmo si mescola subito a un pizzico di scetticismo.
Durante la presentazione, la potenza dell’Unreal Engine 5 era in bella mostra: ambienti ricchi di dettagli, animazioni fluide, interazioni dinamiche tra i personaggi e una gestione della folla che ha visto oltre 300 PNG attivi contemporaneamente senza cali di performance. Tutto questo, ribadisco, su hardware di riferimento PlayStation 5, non su una workstation da migliaia di euro. Eppure, la domanda che mi sono posto – e che ho letto spesso nei commenti della community – è sempre la stessa: quanto di tutto questo vedremo davvero nel gioco finale?
La storia recente di CD Projekt RED pesa sulle aspettative. L’uscita di Cyberpunk 2077 è ancora fresca nella memoria di molti giocatori, e la prudenza è diventata quasi una regola non scritta. Lo riassume bene un utente nei commenti:
“Molto bello, ma dopo aver visto Cyberpunk aspetto a fidarmi”Questa frase racchiude il sentimento di una parte del pubblico: la demo è impressionante, ma la fiducia si conquista con i fatti, non con le promesse.
– Utente kaipka3
Guardando la demo, è difficile non lasciarsi affascinare. Le scene con Ciri che attraversa i paesaggi innevati di Kovir, la simulazione muscolare della cavalla Kelpi in “X-ray view”, la folla che reagisce in modo credibile alle azioni del giocatore: tutto sembra spingere The Witcher 4 verso una nuova frontiera dell’open world. Il ray tracing PS5 aggiunge profondità e realismo, mentre la stabilità dei 60 fps fa ben sperare anche per chi, come me, si chiede se il proprio PC sarà all’altezza quando arriverà il momento.
Tuttavia, bisogna ricordare che si tratta di una tech demo, non di gameplay reale. CD Projekt RED e Epic Games hanno lavorato insieme per mostrare le potenzialità dell’Unreal Engine 5, ma il prodotto finale potrebbe essere diverso. Gli sviluppatori stessi hanno sottolineato che la demo rappresenta una direzione, non una promessa. E qui torna il dilemma: lasciarsi trasportare dall’entusiasmo per le game development updates o mantenere un sano scetticismo?
Personalmente, mi trovo a metà strada. Da una parte, vedere una demo così avanzata su PlayStation 5 è un segnale forte: la nuova generazione di giochi potrebbe davvero essere alle porte, con mondi più vivi, dettagliati e reattivi. Dall’altra, la lezione di Cyberpunk 2077 invita a non dare nulla per scontato. I requisiti hardware, soprattutto su PC, potrebbero essere più esigenti di quanto visto in passato. E non è detto che tutte le feature mostrate oggi sopravvivano al taglio finale.
In definitiva, la presentazione di The Witcher 4 all’Unreal Fest 2025 è stata un banco di prova importante per CD Projekt RED. Ha acceso i riflettori sulle prestazioni PlayStation 5 e sulle potenzialità del ray tracing PS5, ma ha anche riaperto il dibattito tra chi sogna un nuovo capolavoro e chi, giustamente, preferisce aspettare i fatti. La speranza è che questa volta l’ambizione sia accompagnata dalla concretezza. Per ora, restiamo in attesa di ulteriori game development updates, consapevoli che tra tecnica e magia, la vera sfida sarà conquistare la fiducia dei giocatori.
TL;DR: La tech demo di The Witcher 4, mostrata durante l’Unreal Fest 2025, anticipa un futuro ambizioso per la saga: un open world visivamente spettacolare, Ciri come protagonista e una Kovir mai vista prima. Tutto questo spinto dal nuovo Unreal Engine 5.6, e una prestazione sorprendente su PS5.